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L’operato della NSA torna in scena: dal mese di Settembre 2020 i nostri volontari sono stati al presidio dei drive-in delle ASL sul territorio del Comune di Roma


In questa nuova fase dell’emergenza Covid19 la NSA Protezione Civile OdV ha continuato a mettere a disposizione della cittadinanza i propri operatori volontari.

Tra le varie attività svolte, i ragazzi sono stati impegnati nelle scorse settimane presso il drive-in per effettuare i tamponi allestito nei pressi dell’azienda ASL del quartiere Labaro, struttura rivolta principalmente ai turisti di ritorno dalle zone oggetto di focolai, ma non solo.

La fatica di intere giornate sotto il sole di fine agosto non ha impedito ai volontari di prestare il proprio prezioso contributo in questa attività nuova quanto imprevista.

Il serpentone di automobili si forma già di prima mattina e si snoda attraverso le vie del quartiere in modo ordinato. L’abilità delle guardie giurate preposte alla gestione delle persone in attesa, insieme alla collaborazione degli operatori volontari che regolano il traffico automobilistico, permettono una gestione ottimale, anche in termini di tempo, dei tamponi effettuati sotto il gazebo dal competente personale medico. Quello che si vive, tuttavia, non è una semplice e scontata procedura meccanica: all’interno delle automobili, in attesa sotto il sole come i volontari, vi sono intere famiglie, anche con bambini, per lo più di ritorno dalle vacanze estive, vi sono ragazzi, persone anziane. Nei loro sguardi si percepiscono la paura, lo sconcerto, la stanchezza per l’estenuante attesa di un test che deciderà delle loro vite nelle successive settimane.

Per questo motivo ogni gesto, ogni parola di noi volontari può alleviare l’angoscia di queste persone, far capire loro che ancora una volta non sono sole, che ancora una volta ci sarà una mano tesa verso di loro nel momento del bisogno. E allora, tra un’automobile e l’altra, basta un saluto, un sorriso distinguibile negli occhi, gli unici scoperti sul viso protetto dalla mascherina; basta una parola gentile a mala pena percepita, o una bottiglietta d’acqua fresca offerta, per farli sentire più sollevati, meno soli sotto a quel cielo limpido, che è sempre lì a ricordare che sotto le sue enormi braccia siamo tutti uguali…o quasi. Perché gli operatori volontari sono esseri umani in mezzo agli esseri umani, vivono, soffrono, gioiscono come tutti. Eppure sono dotati di una sensibilità particolare, un senso del dovere che li porta sempre dove ci sono persone che hanno bisogno di un sostegno. Che sia pratico, come nel corso di un incendio o di un’alluvione, o che sia morale, come nell’emergenza che tutti stiamo vivendo, è un semplice dettaglio: il volontario c’è sempre e sempre tenderà la propria mano a chi dovesse averne bisogno.

Per questo motivo, ancora una volta, i ragazzi della NSA Protezione Civile OdV sono stati a disposizione della cittadinanza, hanno impegnato il proprio tempo, speso le proprie forze e risorse in tutte le fasi dell’emergenza Covid19. Lo hanno fatto sapendo di correre dei rischi – pur nel rispetto di tutte le disposizioni in tema di protezione dal contagio – per la salute propria e quella dei loro cari. E continueranno a farlo fino a che ci sarà bisogno di loro, fino a quando non sarà terminata questa difficile emergenza e ci saranno persone in attesa di quella mano sempre rivolta al prossimo, sempre pronta ad aiutare.


Di Raffaella Battiston